From the same land

9788832096422
12,00 € cad.
Nessun voto
Larghezza prodotto: 240 m
Lunghezza prodotto: 192 m
Altezza prodotto: 8 m
Autore: Mariottini ElisaMariottini Elisa

Questo libro è in nome di Wadih, di Handala e di tutti i bambini palestinesi che sono stati, che sono e che saranno arrestati e incarcerati dalle forze di occupazione israeliane. Di tutti quei bambini i cui sguardi, le cui notti, i pensieri e le aspirazioni non saranno mai più gli stessi. Di quelli che troveranno la via per superare il dolore e non farne rabbia. Di quelli che non ce la faranno e ne saranno sopraffatti. Che il rumore di ognuna di queste pagine dia loro voce. E se davvero trovassimo anche noi la forza di spiccare il volo sarebbe facile ricordare come siamo tutti un po’ Wadih, che, deportato dai figli di deportati, dimostra che troppo spesso non abbiamo memoria. Non c’è differenza tra l’abbraccio materno di Manal e quello di una madre ebrea che festeggia il tredicesimo compleanno del figlio. Non è poi così lontana la fierezza della pellegrina che, sfregando il fazzoletto sulla Pietra dell’unzione, spera di portare a casa un po’ di santità, da quella della signora araba che si è fatta fotografare tra un impasto e l'altro, chiedendomi, sorridendo, di nascondere le macchie di farina. O di Nicola, che vive circondato da mille Madonne e mi ha preparato un tè nella stufetta che ne riscalda i silenzi assordanti di una Gerusalemme brulicante di vita e contraddizioni. E chissà poi se la violenza con cui noi avremo tentato di convincere i pellegrini a comprare quel poco che abbiamo da offrire sarebbe stata meno dirompente di quella dei padri di famiglia che, sfido, anche adesso ci stanno aspettando ai piedi del monastero. Sono poi così diverse le mani e i piedi di un bambino arabo da quelle di adolescenti ebrei che, ironia, cantano “Evenu shalom alejem”* nella piazza davanti al Muro del pianto? In fondo è solo una linea sottile quella che ci divide da Manal, che, se fosse nata in qualche Paese occidentale, non stenterei a immaginare in Parlamento. E ancor più sottile è la differenza tra lei e la Militare israeliana che, chissà, il 2 Ottobre 2020 stava ancora a chattare, mangiando patatine, con il mitra in grembo, in riva al Giordano, senza chiedersi perché o avere la forza di dire no. Se fossimo quella farfalla gialla ricorderemo che i bambini sono e devono essere bambini, qualunque sia la terra che ha dato loro la luce, quella luce che nessuno deve arrogarsi mai il diritto di spegnere.

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