«Sabato 25 luglio 2020, presso il Monastero di Vallombrosa, si è svolta la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II. Il Consiglio, rinnovato, resterà in carica per i prossimi cinque anni, vedrà quindi la sua naturale scadenza del 2025»: così si apre l’articolo (Eletto il nuovo presidente della Fondazione Giovanni Paolo II) con il quale Renato Burigana, direttore responsabile di «Colloquia Mediterranea», ha voluto informare di questo passaggio della vita della Fondazione Giovanni Paolo II, un passaggio che assume un significato che va ben oltre l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione, dal momento che la riunione presso il Monastero di Vallombrosa è stata anche l’occasione per l’elezione del nuovo presidente della Fondazione, Andrea Bottinelli. Proprio per il rilievo di questo passaggio si è deciso di aprire, in modo del tutto eccezionale, il presente numero di «Colloquia Mediterranea», rinviando anche la sua uscita, visto che il numero è stato chiuso all’inizio di luglio, con questo articolo nel quale Renato Burigana ha voluto ringraziare pubblicamente, dopo che tanti lo hanno fatto privatamente, mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, per la sua Presidenza che ha segnato tanto profondamente la vita di uomini e di donne che hanno collaborato, in molte forme, alla realizzazione dei progetti portati avanti dalla Fondazione, prevalentemente nel Medio Oriente, con un’attenzione rivolta, anche in Italia, come nel caso del Centro Padre Nostro di Palermo, dove testimoniare l’amore misericordioso di Dio. Alla fine del suo articolo Renato Burigana ha preso in prestito le parole del card. Silvano Piovanelli, con l’intento di esprimere i sentimenti del Comitato di redazione che deve tanto – quasi tutto – alle parole e ai gesti di sostegno, di incoraggiamento, di orientamento di mons. Giovannetti; il cardinale Piovannelli, in occasione degli 80 anni di mons. Giovannetti, scrisse: «come dice il Siracide, chi trova un amico, trova un tesoro, ma un tesoro per il cui valore non c’è misura. Così per me è stato il vescovo di Fiesole, Luciano Giovannetti».
Il primo contributo (Il ministero Ordinato nella visione del Gruppo di Dombes) è di Andrea Malfatti, presbitero dell’arcidiocesi di Trento, che ha conseguito il dottorato presso la Pontificia Università Antonianum, docente in istituzioni accademiche in Italia, sulla natura del ministero ordinato alla luce dei documenti del Gruppo di Dombes che, da decenni, promuove una riflessione teologica nella prospettiva di favorire, nella sempre migliore comprensione, del patrimonio comune a tutti i cristiani la costruzione visibile; il saggio di Malfatti è un’attenta e puntuale lettura dei documenti con delle suggestioni che vanno al di là del cammino ecumenico, coinvolgendo la stessa vita della Chiesa su un tema tanto significativo quale è quello del ministero ordinato. Segue un intervento (Maria, la parola dell’umanità rivolta alla Parola di Dio) di Ionut Blidar, presbitero della diocesi greco-cattolica di Lugoj, con alle spalle una licenza e un dottorato in teologia ecumenico, come lo stesso autore evoca in questo saggio, parlando del debito scientifico e spirituale che ha contratto nei suoi anni di studio in Italia con il padre francescano Roberto Giraldo; in queste pagine Blidar, che ha dedicato la sua tesi di dottorato alla figura di Maria, fa confluire riflessioni dell’Occidente e dell’Oriente per delineare alcuni tratti essenziali per l’importanza di Maria per il dialogo ecumenico. Il terzo contributo (L’eparchia di Lungro e l’ecumenismo. Nota sulla vocazione ecumenica dell’Eparchia di Lungro alla luce dell’episcopato di Giovanni Stamati) è opera di Alex Talarico, diacono dell’Eparchia di Lungro, che sta scrivendo una tesi di dottorato sulla dimensione sinodale nel dialogo cattolico-ortodosso; in questo contributo, che è una rielaborazione di una parte della sua tesi di licenza in teologia ecumenica presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, il diacono delinea cosa ha fatto mons. Giovanni Stamati, il secondo vescovo dell’Eparchia, istituita da papa Benedetto XV, il 13 febbraio 1919, per la recezione della dimensione ecumenica del Concilio Vaticano II non solo nella Chiesa locale ma anche nella Conferenza Episcopale della Calabria. Segue un intervento (Per la reciproca comprensione. Uno sguardo sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni) di Tiziana Bertola, da anni, dalla sua fondazione, collaboratrice del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, dove si occupa dell’archivio cartaceo, che affronta il rapporto tra la Chiesa Cattolica e i Mormoni, così come viene raccontato da «L’Osservatore Romano»; questo intervento si inserisce nel quadro di una ricerca sulla recezione dei dialoghi bilaterali che coinvolgono la Chiesa Cattolica in modo da poter valutare, a partire da una lettura puntuale degli articoli comparsi su «L’Osservatore Romano», cosa viene fatto per far conoscere i passi compiuti dalla Chiesa Cattolica per un dialogo che va oltre il cammino ecumenico.
Con questi quatto contributi il Comitato di redazione ha voluto esprimere uno speciale ringraziamento al padre Roberto Giraldo, a lungo preside dell’Istituto di Studi Ecumenici, attualmente docente emerito di Teologia ecumenica, che, nell’estate 2019, negli stessi giorni in cui compiva 75 anni, è stato chiamato dalla Provincia Sant’Antonio dell’Italia Settentrionale dei Frati Minori a lasciare la sua “casa” di Venezia per diventare guardiano della comunità del convento di Sant’Angelo a Milano. Su «Colloquia Mediterranea» il professor Roberto Giraldo – Roberto, come tanti di noi, colleghi e studenti, abbiamo imparato a chiamarlo negli anni veneziani – ha pubblicato numerosi e significati interventi tra i quali piace ricordare il suo articolo, nel quale delineava, con acribia, secondo alcuni documenti del dialogo ecumenico, la profonda connessione tra riforma della Chiesa e cammino ecumenico.
Dopo questi quattro contributi di “studenti” di padre Giraldo si può leggere un primo intervento (Percorsi diaconali per una conversione pastorale al tempo della pandemia) di Enzo Petrolino, diacono dell’arcidiocesi di Reggio Calabria, membro del Comitato direttivo dell’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo, un secondo (L’unità della Chiesa da Oriente a Occidente. L’ecumenismo delle reliquie nella Chiesa locale) di Donato Giordano, monaco benedettino, docente presso l’Istituto di Teologia Ecumenico-patristica San Nicola di Bari, referente per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale della Basilicata, e un terzo (Un ambulatorio per i bimbi di Aleppo. Diario di un viaggio) di Stefano Manzini, figura di primo piano nel mondo della solidarietà non solo toscana, come si coglie da queste pagine con le quali ha voluto narrare un “viaggio” che ha cambiato la vita a lui e al suo gruppo; questa parte si conclude con un articolo di Renato Burigana su una recente iniziativa di solidarietà a favore di Beirut, messa in campo dopo la terribile esplosione del 4 agosto
Nella Tenda di Abramo viene proposta una riflessione del diacono Alex Talarico sul passo del Vangelo di Giovanni (15,1-17) scelto per accompagnare la prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio 2021), mentre in Una finestra sul Mediterraneo viene ospitato, anche questa volta, con molta gioia e riconoscenza, un intervento del padre francescano Ibrahim Faltas, voce ascoltata e autorevole nel Medio Oriente per una cultura della pace, fondata sui valori cristiani.
Per quanto riguarda le “cronache” si può leggere il resoconto di Tiziana Bertola sull’annuale Giornata di riflessione e di fraternità della Fondazione Giovanni Paolo II (14 dicembre 2019), il racconto di Laura Ologu delle iniziative ecumeniche per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani promosse dalla diocesi greca-cattolica di Oradea che, da anni, per l’opera appassionata del vescovo, mons. Virgil Bercea, testimonia l’amore per la comunione, nella riconciliazione delle memorie, radicata sulla giustizia, e, infine, una riflessione sulla visita del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo a Lungro nell’ambito delle celebrazioni per il 100° anniversario dell’istituzione dell’Eparchia.
Anche se sono trascorsi diversi mesi è parso opportuno fare memoria della scomparsa di Maria Vingiani (1921-2020), che ha rappresentato una figura di primo piano nel cammino ecumenico in Italia; in attesa delle prime ricerche storico-religiose su Maria Vingiani, che «Colloquia Mediterranea» sarà ben lieta di ospitare proprio per favorire la conoscenza di pagine tanto importanti per l’ecumenismo in Italia, viene ora pubblicato il messaggio del cardinale Gualterio Bassetti, arcivescovo di Perugia, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della scomparsa di Maria Vingiani e un primo, breve ricordo della sua figura, pubblicato da «L’Osservatore Romano» in forma breve e qui ampliato.
Infine, proprio in questo numero, con il quale «Colloquia Mediterranea» non vuole fare un bilancio di quanto è stato fatto nei primi dieci anni di vita, ma pensare a come proseguire il suo servizio a favore del dialogo, dello sviluppo, e della cooperazione, tanto più alla luce dei tempi presenti, così segnati da paure e preoccupazioni, a causa della diffusione della pandemia, si è pensato di rinnovare il Comitato di redazione; per questo diamo un benvenuto a don Alexandru Basilio Barbolovici, prete della diocesi di Oradea, da anni responsabile della comunità greco-cattolica del Patriarcato di Venezia, docente presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, a don Francesco Pesce, presbitero della diocesi di Treviso, docente alla Facoltà Teologica del Triveneto, direttore del Centro della Famiglia-Istituto di cultura e di pastorale della Diocesi di Treviso, a Alex Talarico, diacono dell’Eparchia di Lungro, membro del Comitato di redazione della newsletter «Veritas in caritate, Informazioni dall’Ecumenismo in Italia». Al tempo stesso sono stati cooptati nel Comitato Scientifico mons. Luciano Giovannetti e mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro.