«Insieme al lamento e al pianto, sentirete in questi giorni voci di speranza e consolazione: sono gli echi di quella instancabile opera di carità che è resa possibile anche attraverso ciascuno di voi e gli organismi che rappresentate. Essa manifesta il volto della Chiesa e contribuisce a renderla viva, in particolare alimentando la speranza per le giovani generazioni. I giovani hanno il diritto di sentirsi annunciare la parola affascinante ed esigente di Cristo e, come abbiamo avuto modo di condividere durante l’Assemblea del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre, quando incontrano un testimone autentico e credibile non hanno paura di seguirlo e di interrogarsi sulla loro vocazione.»: queste parole sono state pronunciate da papa Francesco in occasione dell’udienza, il 10 giugno 2019, ai partecipanti dell’Assemblea della Riunione delle Opere per l’Aiuto delle Chiese Orientali (R.O.A.C.O.) della quale fa parte, da anni, anche la Fondazione Giovanni Paolo II. Si tratta di un testo che invita i cristiani, non solo i cattolici, a un maggiore impegno nel Medio Oriente, alla luce di quanto sta succedendo da anni, cercando di trovare nuova forza per questo impegno dal passato e dal presente; il papa ricorda l’importanza del documento sulla Fratellanza Universale, sottoscritto a Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, da papa Francesco e dal Grand Iman di Al-Azhar, tanto da dire «aiutatemi a farlo conoscere e a diffondere quella alleanza buona per il futuro dell’umanità in esso contenuto. E impegniamoci tutti a preservare quelle realtà che ne vivono il messaggio già da anni, con un particolare pensiero alle istituzioni formative, scuole e università, tanto preziose specie in Libano e in tutto il Medio Oriente, laboratori autentici di convivenza e palestre di umanità a cui tutti possano facilmente accedere.»
Questo numero di «Colloquia Mediterranea» si apre con una riflessione su papa Francesco e l’Europa (Un messaggio di speranza e di incoraggiamento. Papa Francesco, l’Europa e la cultura dell’accoglienza), redatta dall’autore per un convegno internazionale Le radici cristiane nell’Europa che si è svolto a Tarnovo la scorsa primavera; questa riflessione si fonda su una lettura puntuale di alcuni interventi di papa Francesco, delineando interessi e peculiarità del pensiero di papa Bergoglio riguardo al ruolo dell’Europa, in particolare dei cristiani, non solo della Chiesa Cattolica, per la riscoperta e per la condivisione dei valori che hanno caratterizzato la storia religiosa dell’Europa nel corso dei secoli, sottolineando come questi valori possono contribuire alla costruzione di una cultura dell’accoglienza. Di Tiziana Bertola, da anni collaboratrice del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, dove cura l’archivio, è il secondo contributo (Per una testimonianza comune nel mondo. Conversazioni tra Cattolici e Battisti) che presenta i rapporti ecumenici tra cattolici e battisti, così come vengono configurati dai più recenti dialoghi internazionali, che non hanno semplicemente prodotto dei documenti sulle questioni teologiche in discussione, ma hanno aiutato a comprendere quanto cattolici e battisti condividono nella prospettiva del superamento dello scandalo della divisione per una missione sempre più efficace dell’annuncio e della testimonianza della Parola di Dio nel mondo.
Segue un intervento (Alterità. Nota su una dimensione teologica) di Francesca Dalla Torre, che sta completando i suoi studi per la licenza in Teologia ecumenica presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, sull’alterità declinata in una prospettiva teologica con la quale ci si propone di riaffermare la centralità della scelta della Chiesa in favore dell’accoglienza dell’altro; si tratta. Delle vicende storico-teologiche della Chiesa greco-cattolica dell’Ucraina, nel XX secolo, nella Galizia, viene pubblicato, così come è stato inviato alla Redazione di «Colloquia Mediterranea», un articolo (La Chiesa greco-cattolica nella Galucuna) di Polikarp Marceluk, padre basiliano di Leopoli, impegnato da anni nella ricostruzione della vita delle comunità greco-cattoliche ucraine attraverso una puntuale analisi della documentazione, in gran parte inedita, che testimonia la persecuzione comunista che ha investito i fedeli ucraini per decenni, senza mettere fine, nonostante lo spiegamento di mezzi, all’esperienza di fede della Chiesa greco-cattolica. Alla storia del movimento ecumenico contemporaneo Innocent Okechukwu Madu, sacerdote della Nigeria, che ha concluso i suoi studi in teologia ecumenica, prima conseguendo il titolo di licenza presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia e poi il titolo di dottorato in teologia con specializzazione in ecumenismo presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum, offre un interessante contributo (Historical Development of Ecumenism in Nigeria) con la presentazione sintetica della nascita e dello sviluppo del dialogo ecumenico in Nigeria. Infine Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro, prosegue, con un uno suo intervento (Donare la propria vita. La testimonianza cristiana di padre Pino Puglisi), la sua opera di condivisione delle ricchezze spirituali di padre Pino Puglisi.
Ne La tenda di Abramo si è deciso di pubblicare, per il suo contenuto ecumenico per la sua ricchezza spirituale, la riflessione sul Padre Nostro che papa Francesco ha tenuto nella Cattedrale Ortodossa Romena di Bucarest, alla presenza del patriarca Daniel, durante la sua recente visita in Romania (31 maggio – 2 giugno 2019), nella quale, tra l’altro il papa ha presieduto la cerimonia di beatificazione dei sette vescovi greco-cattolici uccisi dai comunisti.
Nella Una finestra sul Mediterraneo viene pubblicato un intervento di padre Ibrahim Faltas che, prendendo le mosse da un possibile confronto tra Francesco d’Assisi e Giorgio La Pira, in un convegno organizzato a Ancona, parla del ruolo della Custodia francescana nel presente del dialogo che deve guidare la costruzione della pace nel Mediterraneo, che deve fondarsi su dei percorsi educativi che vede coinvolta, in prima persona, i francescani da anni per superare egoismi in modo da vivere nella «grande famiglia» che raccoglie uomini e donne di buona volontà.
Nelle Cronache sono presenti tre contributi: il primo di Alex Talarico (L’Eparchia di Lungro, il suo primo centenario e una strada già tracciata) sulle celebrazioni che hanno aperto il 100° anniversario della fondazione della Eparchia di Lungro (1919-2019); il secondo di Beatrice Rizzato (Il cibo, una via del sacro) descrive la VI Edizione della rassegna Interreligious, che si è tenuta a Padova tra gennaio e febbraio, tra proiezioni, tavole rotonde e momenti di convivialità, della quale Rizzato è curatrice, fin dalla progettazione della prima edizione di questa iniziativa che rappresenta un’interessante occasione di approfondimento della conoscenza dell’universo religioso; il terzo di Natascia Danieli, docente di dialogo ebraico-cristiano presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino, racconta della XXIV sessione di lavoro del Comitato che accompagna la Commissione per le relazioni religiose tra la Chiesa Cattolica e gli ebrei, sessione che si è tenuta a Roma dal 13 al 19 maggio per discutere il tema People, Ideas, and Boundaries on the Move.
Infine nei Documenta, accanto al discorso di papa Francesco ai partecipanti all’Assemblea della ROACO, viene proposto il documento Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune per accogliere l’invito del pontefice a far conoscere questo documento, nella convinzione che con questo si possa favorire dialogo, cooperazione, sviluppo.