Colloquia Mediterranea 8.2

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16,00 € cad.
Nessun voto
Larghezza prodotto: 235 mm
Lunghezza prodotto: 165 mm
Altezza prodotto: 12 mm
Autore: Burigana Riccardo - Burigana RenatoBurigana Riccardo - Burigana Renato

«Gesù, in realtà, nasce in una situazione sociopolitica e religiosa carica di tensione, di agitazioni e di oscurità. La sua nascita, da una parte attesa e dall’altra rifiutata, riassume la logica divina che non si ferma dinanzi al male, anzi lo trasforma radicalmente e gradualmente in bene, e anche la logica maligna che trasforma perfino il bene in male, per portare l’umanità a rimanere nella disperazione e nelle tenebre: “la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,5)»: queste parole sono uno dei passaggi più significativi del discorso di papa Francesco alla Curia romana per gli auguri di Natale 2019. Questo discorso ha assunto, anche prima di papa Francesco, una valenza che va ben oltre la circostanza nella quale viene pronunciato, cioè i tradizionali auguri alla Curia romana, dal momento che è diventata l’occasione per indicare il tema o i temi che il pontefice sottopone all’attenzione della Chiesa, spesso alla luce di una prima analisi, in modo che si possano aprire nuove prospettive per una maggior impegno missionario. Quest’anno papa Francesco si è soffermato sulle «afflizioni» della Chiesa e del mondo per riaffermare che, di fronte a questa situazione, che provoca dolore e sofferenza anche dentro la Chiesa, si deve rinnovare l’impegno a vivere e a camminare nella luce, «la luce del bene che vince il male; la luce dell’amore che supera l’odio; la luce della vita che sconfigge la morte; la luce divina che trasforma in luce tutto e tutti; la luce del nostro Dio: povero e ricco, misericordioso e giusto, presente e nascosto, piccolo e grande.» Il richiamo alla luce è profondamente legato alla vocazione che ogni cristiani ha, in nome dell’obbedienza alla Parola di Dio, alla costruzione del dialogo con ogni uomo e con ogni donna e in ogni luogo. Proprio la costruzione di momenti e di opportunità di incontro e di dialogo, spesso a partire dalla condivisione di quanto già si fa in tanti luoghi, è stata una delle idee che hanno condotto alla pubblicazione della rivista «Colloquia Mediterranea», nella convinzione che fosse necessario trovare sempre nuove forme per far conoscere esperienze e progetti con i quali sviluppare la cultura dell’accoglienza, fondata su un dialogo, che parte dall’ascolto dell’altro, dal quale imparare molto per comprendere meglio la propria identità, senza rinunciare a essa. Nella fedeltà a questa linea, in questo numero ampio spazio è dedicato al convegno Fonti per il dialogo. Le Chiese in dialogo a 25 anni dal Direttorio per l’ecumenismo, promosso dall’Associazione Italiana Docenti di Ecumenismo (AIDEcu) in collaborazione con l’Istituto di Teologia ecumenico-patristica di Bari, con la Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose di Bellizzi, con la Facoltà di Teologia dell’Italia Centrale di Firenze, con la Facoltà Valdese di Teologia di Roma, con il Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia di Venezia e con l’Istituto Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia e con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Istituto Avventista di Cultura Biblica Villa Aurora di Firene; il convegno, che si è tenuto a Firenze nei giorni 29-30 ottobre 2018, presso l’Istituto Avventista, è stata l’occasione per una riflessione e un confronto sullo stato del dialogo ecumenico, con una particolare attenzione all’insegnamento e alla recezione di questo dialogo, nel 25° anniversario della pubblicazione del Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme dell’ecumenismo da parte del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Del convegno di Firenze, in questo numero di Colloquia Mediterranea, vengono così pubblicati alcuni interventi; il primo (Dialogo cattolico-luterano su ministero ordinato e apostolicità della Chiesa) è di Roberto Giraldo, francescano, docente di Ecclesiologia ecumenica all’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia, che ha voluto sottoporre a una riflessione più ampia alcune delle questioni più rilevanti nel dialogo cattolico-luterano che sta vivendo una nuova stagione dopo la commemorazione comune del 500° anniversario dell’inizio della Riforma. Segue poi il testo di don Francesco Marchesi, referente per il dialogo ecumenico e interreligioso nel Patriarcato di Venezia, dove ricopre altri incarichi nell’ambito della pastorale universitaria e scolastica; proprio della sua esperienza ecumenica, a 360° gradi, nel Patriarcato, Marchesi parla nel suo contributo (Dal Direttorio e oltre) che aiuta a comprendere quanto radicato sia l’ecumenismo nella quotidianità, senza nascondersi che ancora tanto resta da fare. Sempre sull’ecumenismo quotidiano si colloca l’intervento (Una supplenza rivelatasi necessaria) di don Alfredo Gabrielli, vice-presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’arcidiocesi di Bari, oltre che dottorando presso l’Istituto di Teologia ecumenico-patristica San Nicola. Con il testo (Dialoghi ecumenici e matrimoni interconfessionali) di Marco Da Ponte, docente all’Istituto di Studi Ecumenici, autore di un recente e interessante libro sul matrimonio nella teologia protestante contemporanea, del quale si può leggere una recensione in Qualche lettura, si conclude la parte della rivista dedicata al convegno dell’AIDEcu. Segue poi il testo di Natascia Danieli, docente all’Istituto di Studi Ecumenici, su Melantone e la tradizione ebraica, che fa parte del progetto Rileggere la Riforma, promosso dal Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, insieme a altre istituzioni accademiche e centri di ricerca per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma (1517-2017). Tiziana Bertola propone una sintesi del dialogo tra cattolici e mennoniti (Per la pace nel mondo in nome del Vangelo) che costituisce una pagina particolarmente interessate nella storia del movimento ecumenico contemporaneo. Il padre cappuccino Pier Giorgio Taneburgo, con alle spalle studi e pubblicazioni sul dialogo, offre una riflessione sulla figura di Franco Fortini («L’enorme sogno degli uomini». Franco Fortini cercatore tra le fedi), mentre il francescano Gwenolé Jeusset, uno dei pionieri del dialogo islamo-cristiano, ha deciso di «donare» il testo del suo intervento (Mes rencontres à travers le monde) al corso annuale di formazione al dialogo organizzato dalla Comunità internazionale francescana di Istanbul: le parole di Gwenolé Jeusset, autore di numerosi studi di carattere storico-teologico sul tema del dialogo, possono essere lette come una storia di introduzione all’anno nel quale si fa memoria dell’800° anniversario dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano Malik al-Kamil, incontro sul quale avremo modo di tornare nei prossimi numeri di «Colloquia Mediterranea». Nella rubrica La tenda di Abramo viene ospitata una riflessione di don Gianluca Blancini, presbitero della diocesi di Biella, autore di un volume sui rapporti tra la Comunità di Taizé e il mondo ortodosso, sulla passo del Deuteronomio (16,18-20), che è stato scelto ecumenicamente come punto di riferimento per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il 23 ottobre 2017 Guido Bellatti Ceccoli concludeva, all’improvviso, prematuramente, la sua vita, lasciando un vuoto profondo in cui lo aveva conosciuto, godendo delle sue competenze, della sua sensibilità, dei suoi progetti che tanto hanno arricchito «Colloquia Mediterranea», fin dal suo primo numero. Di Guido Bellatti Ceccoli viene riproposta nella Finestra sul Mediterraneo, il suo intervento conclusivo alla sessione dedicata alle città nel convegno mediterraneo del 2011, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II proprio per aiutare a comprendere e a vivere la fraternità nel Mediterraneo e per il Mediterraneo così fa favorire l’affermarsi della pace nella regione. Nella sezione Cronache si può leggere un dettagliato resoconto di Alex Talarico, seminarista di Lungro, attualmente studente presso l’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia, sul XXVI Convegno di Spiritualità Ortodossa, organizzato dalla Comunità Monastica di Bose, che quest’anno aveva come tema Discernimento e vita cristiana; Tiziana Bertola propone una cronaca del convegno Fonti del dialogo. Con questo numero «Colloquia Mediterranea» vuole proseguire quel cammino nella scoperta e nella condivisione dell’altro che deve guidare ogni uomo e ogni donna nella vita quotidiana per costruire, insieme, un mondo di giustizia e di pace, dove possa risplendere la croce di Cristo, che guida, sostiene e alimenta «cooperazione, sviluppo e dialogo» come ricorda spesso mons. Luciano di Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II.
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