Il 6 marzo 2018 il cardinale Francesco Coccopalmerio ha compiuto 80 anni: una data importante per un uomo di Chiesa che si è sempre messo al servizio della Parola di Dio, con una particolare vocazione, coltivata fin dai suoi primi studi, alla costruzione della comunione visibile dei cristiani. Nato a San Giuliano Milanese, ordinato sacerdote, a Milano, il 28 giugno dall’allora arcivescovo di Milano, card. Giovanni Battista Montini, a poche settimane all’apertura del concilio Vaticano II, che ha costituito per Coccopalmerio una fonte privilegiata e irrinunciabile nei suoi studi teologici e giuridici. Nel 1968 ottiene il dottorato in diritto canonico, alla Pontificia Università Gregoriana, sotto la direzione del gesuita Wilhelm Betrarms, uno dei più stretti collaboratori di papa Paolo VI; nella sua tesi di dottorato, La partecipazione degli acattolici al culto della chiesa cattolica nella pratica e nella dottrina della Santa Sede dall’inizio del XVII secolo ai nostri giorni, appare evidente il suo interesse per la partecipazione della Chiesa Cattolica al movimento ecumenico, così come era emerso dalla celebrazione del Vaticano II. Dopo una licenza in teologia morale presso l’Alfonsianum di Roma e una laurea in giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e numerosi insegnamenti, nel 1985 diventa pro-vicario generale dell’arcidiocesi di Milano in un tempo nel quale si stano vedendo i primi segni dell’episcopato del cardinale Carlo Maria Martini; nel 1988 Coccopalmerio assume la presidenza della Commissione diocesana per l’ecumenismo, diventata uno dei luoghi dove il cardinal Martini voleva testimoniare la profonda volontà di rinnovamento ecclesiale indicata dal Vaticano II e ripresa da Paolo VI e Giovanni Paolo II, tanto che Martini sarà uno dei promotori della prima Assemblea Ecumenica Europea (Basilea, 1989) e della nascita del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, solo per citare due passaggi significativi dell’impegno ecumenico di Martini. L’8 aprile 1993 Giovanni Paolo II nomina Coccopalmerio vescovo ausiliare di Milano, dove rimarrà, ricoprendo vari incarichi a livello diocesano e nazionale, fino al 15 febbraio 2007, quando Benedetto XVI lo chiama a Roma per assumere la presidenza del Pontificio Consiglio per i testi legislativi. Negli anni della sua presidenza sono molti i passi che portano a un profondo ripensamento del diritto canonico in modo da renderlo sempre più in sintonia con la ricerca teologica, contribuendo, in questo modo, anche a rimuovere pregiudizi, come apparve evidente nella celebrazione del 25° anniversario della promulgazione del Codice di Diritto Canonico (2008) e del 20° anniversario di quella del Codice dei canoni delle Chiese orientali (2010). Con papa Francesco significativi sono stati i suoi interventi riguardo alle norme per l’accesso all’eucaristia in modo da recepire quanto era stato indicato dai due sinodi sulla famiglia, in particolare nella Amoris laetitia, aprendo nuove prospettive anche alla condivisione della stessa mensa eucaristica per cristiani di confessione diversa. Il 7 aprile 2018 papa Francesco ha accolto le sue dimissioni, nominando presidente emerito del Pontificio Consiglio per i testi legislativi.
In questo numero di «Colloquia Mediterranea» si è voluto fare memoria di questi primi ottanta anni del cardinale Coccopalmerio pubblicando un breve messaggio di mons. Luciano Giovanetti, che ne ricorda l’impegno nella promozione del dialogo ecumenico e la profonda spiritualità per il rinnovamento della Chiesa. Viene poi pubblicato un intervento del card. Coccopalmerio nel 2008, per il 30° anniversario della scomparsa di Paolo VI, nel quale si indicano delle prospettive per un approfondimento dell’azione di papa Montini per lo sviluppo della dimensione del dialogo nella ricerca teologica e nella pastorale quotidiana. Segue la presentazione del progetto per la pubblicazione degli scritti editi del cardinal Silvano Piovanelli che, in tante occasioni, si trovò a riflettere insieme all’allora vescovo ausiliare di Milano su come favorire la recezione del Vaticano II. Questo progetto prevede la pubblicazione di tre volumi, uno dei quali già uscito, in occasione del secondo anniversario della scomparsa del cardinale Piovanelli, per riproporre dei testi, già editi, che non sono solo una fonte preziosa per la ricostruzione delle vicende storiche dell’arcidiocesi di Firenze negli ultimi decenni del XX secolo, ma aiutano a comprendere l’attualità di alcune questioni, come il coinvolgimento dei giovani nella vita della Chiesa e la costruzione di una cultura dell’accoglienza.
Sempre nella prospettiva di contributi teologici con i quali esprimere un grazie speciale al cardinale Coccopalmerio si possono leggere l’articolo di Roberto Giraldo, a lungo preside dell’Istituto di Studi Ecumenici San Benardino di Venezia, sulla categoria di riforma della Chiesa nel cammino ecumenico (Dalla Riforma del XVI secolo… alla pluralità delle riforme); di Vasile Alexandru Barbolovici, prete greco-cattolico romeno, collaboratore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, sul martirio della Chiesa greco-cattolica di Romania sotto il comunismo; di Valerio Muschi, presbitero della diocesi di Trieste, dove è responsabile dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, sulla valenza del dialogo ebraico-cattolico in papa Benedetto XVI; sempre sul dialogo con il popolo ebraico, aspetto centrale nella vita di Coccopalmerio, di Giuliano Savina, parroco, membro della Commissione per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Milano, il racconto di una pagina di questo dialogo; di Tiziana Bertola, responsabile dell’archivio del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, fin dalla sua fondazione, sulla presentazione dello stato del dialogo teologico tra cattolici e riformati attraverso le pagine de L’Osservatore Romano in modo di cogliere quanto e come è stato raccontato di questo dialogo che, nato nell’immediatezza della conclusione del Vaticano II, ha aperto nuovi orizzonti al cammino ecumenico. Infine, sempre per ringraziare Coccopalmerio per il suo impegno ecumenico, Luiz Carlos Luz Marques, docente dell’Università Cattolica del Pernambuco, membro del Comitato Scientifico di «Colloquia Mediterranea», presenta, insieme a una sua allieva, Lucy Pina Neta, presenta una pagina della vita di mons. Helder Camara riguardo al suo impegno per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa.
Dopo questa lunga serie di articoli pubblicati in onore del card. Coccopalmerio vengono proposti di due articoli di Debora Spini (Tema protestantesimo e l’emergere della libertà di coscienza) di Dieter Kampen (Letture luterane di Lutero) che, in una forma diversa, vennero presentati al convegno del progetto internazionale di ricerca storica-religiosa Eredità della Riforma. Leggere e rileggere la Riforma a 500 anni dal suo inizio.
Dopo le rubriche, La tenda di Abramo e Una finestra sul Mediterraneo, che caratterizzano «Colloquia Mediterranea», fin dalla sua fondazione nelle Cronache si può leggere la presentazione di una progetto «di condivisione e di solidarietà tra Firenze e Aleppo», con il quale fare qualcosa di concreto per i piccoli della città siriana così tanto martoriata dalle vicende belliche che da anni stanno stravolgendo la Siria, e un resoconto sul convegno nazionale per l’ecumenismo (Assisi, 22-24 novembre 2017), che è stato organizzato da un gruppo di cristiani di confessioni diverse per riaffermare la vitalità del cammino ecumenico in Italia, convegno che si concluso con l’impegno della redazione di una testo comune con il quale rilanciare, nella vita quotidiana, la priorità della testimonianza ecumenica nel XXI secolo. Questo messaggio si può leggere in appendice alla cronaca del convegno.
Di seguito viene proposta la cronaca del XXI Incontro dei vescovi orientali cattolici in Europa (Rende, 14-17 giugno 2018), che è stato organizzato dall’Eparchia di Lungro, che si appresta a celebrare il primo centenario della sua fondazione.
Infine, per il rilievo del suo contenuto riguardo al sostegno delle comunità cristiane in Medio Oriente, è parso opportuno pubblicare il discorso di papa Francesco all’Assemblea annuale della Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali), della quale fa parte la Fondazione Giovanni Paolo II.