«Vorrei ringraziarvi per questa calorosa accoglienza, durante tutta la giornata. Ringraziare il Signor Cardinale Arcivescovo; ringraziare i Cardinali e Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana, con il suo Presidente. Tutto quello che avete fatto oggi per me, è una testimonianza. Un ringraziamento per ognuno di voi. Ma specialmente vorrei dire un grazie ai carcerati, che hanno fatto questo altare, dove Gesù oggi è venuto. Grazie per aver fatto questo per Gesù. E a tutti voi, grazie tante. E per favore, vi chiedo di pregare per me.»: con queste parole si è conclusa la giornata in Toscana di papa Francesco, il 10 novembre 2015. Proprio per il rilievo che la sua visita a Prato e a Firenze ha assunto, si è pensato di pubblicare i discorsi di papa Francesco in Toscana: il discorso per l’incontro con la cittadinanza e il mondo del lavoro, nella piazza della Cattedrale a Prato, il discorso ai partecipanti del V Convegno ecclesiale nazionale nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze e, infine, l’omelia per la Santa Messa nello Stadio comunale Artemio Franchi. Sono tre discorsi che affrontano temi della vita quotidiana della Chiesa italiana, aprendo prospettive per un rinnovato impegno dei cristiani nella società italiana per essere testimoni dell’evangelo, così da riaffermare la peculiare natura della missione della Chiesa, cioè l’annuncio e la testimonianza della Buona Novella.
Questo numero si apre con un articolo di don Francesco Pesce, sacerdote della diocesi di Treviso, con alle spalle un dottorato in teologia dogmatica; in questo articolo, Rendere umano l’amore: il contributo di un teologo luterano, si ripercorre il pensiero del teologo luterano Eberhard Jüngel, «che offre un attento approfondimento dell’amore umano alla luce della fede cristiana». Segue la prima parte di un’ampia e articolata ricerca sulla recezione della dichiarazione Nostra aetate nella letteratura teologica in Italia dal 1967 al 1995. Si tratta di una ricerca condotta al Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia da Tiziana Bertola, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II; la seconda parte di questa ricerca sarà pubblicata nel prossimo numero di «Colloquia Mediterranea». Ad Ada Prisco, docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Foggia e già autrice di alcuni contributi su «Colloquia Mediterranea», si deve la presentazione di alcuni testi dei primi secoli del cristianesimo sulla figura di Maria, mentre Giacomo Sergio ha scritto una breve nota su Piero Brizzi, un erudito livornese, anche se il termine va decisamente stretto per la poliedrica attività intellettuale di Brizzi, interessato alle radici culturali di una città del Mediterraneo, quale è Livorno. Massimo Lucchesi, segretario della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale della Toscana, introduce tre schede dedicate all’ecumenismo, al mondo ortodosso e al protestantesimo; sono schede pensate e redatte dalla Commissione per favorire una migliore conoscenza dell’ecumenismo nella pastorale quotidiana delle comunità locali. Nicola Danti, parlamentare europeo, ha redatto una breve nota su un suo viaggio in Ungheria nei giorni nei quali ci si interrogava su come accogliere i migranti che bussavano alle porte dell’Europa, trovando resistenze e ostilità nel governo ungherese; Claudio Frontera cerca di delineare i tratti salienti del pontificato di papa Francesco, da laico «uomo della strada», come ama definirsi in questo articolo.
Per «La tenda di Abramo» abbiamo chiesto a Francesca Costero, impegnata in prima persona nel dialogo ecumenico e interreligioso nell’arcidiocesi di Torino, di offrire una riflessione a partire dal passo della Scrittura («Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio» cfr. 1 Pietro 2, 9), che è stato scelto per guidare la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nel 2016; Francesca Costero, insieme a altri giovani cristiani coinvolti nel dialogo ecumenico, presenta una riflessione che vuole essere un invito a vivere l’ecumenismo nella vita di tutti i giorni nella luce della Parola di Dio.
Un intervento (La Collera della Gioventù Palestinese. Gerusalemme Ottobre 2015), particolarmente attuale e ricco di spunti di riflessione del padre francescano Ibrahim Faltas, vice-presidente della Fondazione Giovanni Paolo II, da anni una delle voci più lucide nella ricerca del dialogo e della pace in Terra Santa, e una nota (Persone, città, porti: verso una cultura del Mediterraneo) di Andrea Bonesso, collaboratore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, costituiscono «Una finestra sul Mediterraneo» di questo numero.
Nelle «Cronache», accanto a un contributo di Teresa Scarso su un convegno internazionale per il 50° di Nostra aetate, svoltosi a Roma alla fine di giugno, grazie a una gentile concessione del settimanale «Toscana Oggi», viene pubblicato il racconto di Andrea Fagioli sul conferimento del dottorato honoris causa al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I da parte dell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, il 26 ottobre 2015; questa cerimonia, che va letta all’interno dei fraterni rapporti tra il Patriarcato Ecumenico e il movimento dei Focolari fin dagli anni del pontificato di Paolo VI, con i numerosi viaggi di Chiara Lubich a Costantinopoli, è stato un momento di grande fraternità ecumenica, tanto più che è stato preceduto e seguito da una serie di incontri ecumenici del Patriarca, con i quali è apparso con grande evidenza l’impegno della Chiesa in Toscana per la promozione del dialogo.
Anche in questo numero si è pensato che fosse opportuno «ricordare» qualcuno che ci ha lasciato: Renato Burigana traccia un breve profilo di Carlo Giorgi che ha sostenuto e accompagnato, con l’esperienza professionale e con la preghiera personale il cammino di «Colloquia Mediterranea» fin dal suo apparire nel convegno internazionale su Mediterraneo e le città nel maggio 2011; Carlo Pertusati ripercorre le vicende biografiche del patriarca della Chiesa armeno-cattolica Nerses Bedros XIX Tarmouni (1940-2015), scomparso qualche mese fa, dopo una lunga malattia che ha messo fine al suo sincero impegno per la causa dell’unità.
Infine «Qualche lettura» presenta dei testi sul dialogo e per il dialogo, pubblicati in questi ultimi mesi, tra i quali è opportuno segnalare il volume del francese Patrice Mahieu sui primi decenni del lavoro della Commissione mista teologica per il dialogo cattolico-ortodosso, che è uno dei tanti frutti della nuova stagione della partecipazione della Chiesa Cattolica al movimento ecumenico, stagione che si è aperta con la celebrazione del Concilio Vaticano II.
Questo numero è stato chiuso il 18 novembre: nel 50° anniversario della promulgazione della costituzione Dei Verbum sulla rivelazione del Concilio Vaticano II; questo documento costituisce non solo la «magna charta» del ripensamento della teologia cattolica sulla rivelazione alla luce di un nuovo approccio alla presenza della Sacra Scrittura nella Chiesa, ma una fonte sempre viva per un dialogo nella Chiesa e della Chiesa con il mondo, un dialogo che sappia essere guidato dalla misericordia, secondo il modello biblico dell’amore di Dio per la sua creazione.