Con la pubblicazione di questo secondo numero della rivista «Colloquia Mediterranea» la Fondazione Giovanni Paolo II si propone di proseguire il cammino per favorire una sempre migliore conoscenza delle dinamiche storico-teologiche del dialogo ecumenico e interreligioso in modo da offrire un reale contributo alla rimozione di pregiudizi del presente e di precomprensioni del passato. Per questo il presente numero si apre con un articolo sul ruolo di Paolo VI nella promozione del dialogo ecumenico (Il desiderio dell’auspicata unione. Note storico-teologiche sull’ecumenismo in Paolo VI), alla luce della celebrazione del concilio Vaticano II; si tratta di un contributo, che, senza voler avere un carattere esaustivo, ripercorre i principali passi compiuti da papa Montini nella direzione dell’assunzione di un ruolo sempre più attivo della Chiesa Cattolica nel cammino dei cristiani verso l’unità visibile della Chiesa. In questo contributo, particolare attenzione viene riservata al rapporto tra le parole e i gesti di Paolo VI e la celebrazione del Vaticano II, che è stata una tappa fondamentale nella riflessione sull’unità della Chiesa da parte della Chiesa Cattolica, per la promulgazione del decreto Unitatis redintegratio sui principi cattolici dell’ecumenismo e per un ripensamento più generale alla dimensione ecumenica della testimonianza cristiana. Paolo VI è stato un assoluto protagonista della celebrazione e, soprattutto, della prima recezione del Vaticano II ponendo le basi per un rinnovamento della Chiesa, in profonda continuità con la bimillenaria esperienza cristiana, nel quale si deve collocare l’azione del beato Giovanni Paolo II. Proprio agli anni del pontificato di papa Wojtyła è dedicato l’intervento (Dialog im Werden, Erfahrungen und Impulse aus meiner Zeit in der Ordensleitung OFM (1985-1997) del francescano Hermann Schalück, che è stato, tra l’altro, generale dell’ordine francescano e presidente della Fondazione Missio. Schalück descrive le istanze di rinnovamento che hanno attraversato l’ordine francescano alla fine del XX secolo, fondandosi, in questa sua ricostruzione, su molti ricordi personali, che nascono dalla sua attiva partecipazione a questa stagione così ricca di speranze e iniziative. Di carattere più propriamente storico è l’articolo di Marika Polloni, La promozione del dialogo. La CEI e la Commissione per l’Ecumenismo lungo il pontificato di Paolo VI (1963-1978), con il quale la giovane studiosa si propone di offrire una ricostruzione dell’azione della Conferenza Episcopale Italiana per la promozione del dialogo ecumenico in Italia; il presente lavoro, che è una parte di una più ampia ricerca condotta da Marika Polloni per la licenza in Teologia ecumenica, nasce da un paziente, quanto puntuale lavoro sulle fonti edite di quei primi passi del dialogo ecumenico in Italia nell’immediatezza della conclusione del Vaticano II. La rivista «Colloquia Mediterranea» è particolarmente lieta di pubblicare questo contributo di una giovane studiosa così da rinnovare l’impegno a dare spazio a ricerche e riflessioni sulla memoria storica delle tradizioni cristiane da parte di giovani studiosi che possono così avere la possibilità di prendere parte a un confronto sempre arricchente. Seguono tre contributi con i quali si è voluto informare su alcuni aspetti del dialogo ecumenico e interreligioso con l’intento di promuovere una riflessione comunitaria proprio a partire da delle esperienze concrete. Il primo contributo riguarda l’apporto delle confessioni cristiane al dialogo interreligioso (Religioni in dialogo. Osservazioni sullo stato del dialogo interreligioso), presentato da Valdo Bertalot, segretario della Società Biblica in Italia, mentre il secondo (Racconti e raccolti di pace. La Convocazione Internazionale Ecumenica a Kingston) è una suggestiva testimonianza di Gianni Novello, una delle più lucide e appassionate voci per una cultura della pace in Italia, della Convocazione internazionale per la pace, che si è tenuta a Kingston, in Giamaica, lo scorso maggio, promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese per un bilancio al termine di una decade di iniziative e progetti ecumenici contro ogni forma di violenza. Il terzo (Uno stile di vita. L’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia) riproduce la relazione tenuta dal francescano Roberto Giraldo, preside dell’Istituto di Studi Ecumenici di Venezia in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali dell’Istituto di Venezia, nel marzo 2011, alla presenza del cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Nelle due rubriche di «Colloquia Mediterranea», La tenda di Abramo e Una finestra sul Mediterraneo, si possono leggere una riflessione ecumenica (Il sacrificio di Abramo e Isacco) sulla figura di Abramo a partire dall’episodio biblico del sacrificio di Isacco da parte del biblista Luca Buccheri e alcune considerazioni su un aspetto della «primavera araba», cioè la situazione in Tunisia a seguito delle recenti elezioni, di Guido Bellatti Ceccoli che, anche alla luce della sua lunga esperienza di diplomatico e di studioso, offre degli elementi per proseguire il dialogo sul presente e sul futuro del Mediterraneo. Tra le Cronache si possono leggere un ampio resoconto di Tiziana Bertola, collaboratrice del Centro per l’Ecumenismo in Italia di Venezia, sul Convegno internazionale Il Mediterraneo e le città. Prospettive economiche, culturali e spirituali tra le città, le regioni e i popoli del Mediterraneo, promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II, del quale sono stati recentemente pubblicati gli atti, e una nota più breve sull’ultima riunione del Comitato scientifico della Fondazione, il 14 novembre 2011, dedicato proprio a un confronto sulle radici del dialogo interreligioso e interculturale e alla situazione in Medio Oriente. Accanto a questi due interventi sulla vita della Fondazione viene pubblicata anche una nota sulla nascita del Consiglio delle Chiese Cristiane della Campania, redatta da Cristina Gambardella, che è la portavoce di questo organismo ecumenico regionale, che, fondato nel gennaio 2010, ha aperto la strada in Italia a nuove forme di collaborazione e di dialogo tra le Chiese e le comunità ecclesiali, tanto che nel giugno 2011 ha visto la luce il Consiglio di Chiese Cristiane delle Marche. Anche in questo secondo numero si è ritenuto importante avere uno spazio, Qualche lettura, nel quale proporre sintetiche presentazioni di volumi, editi non solo in Italia, così da proseguire un servizio di informazione bibliografica quanto mai necessario per sviluppare un dialogo, fondato sulla presentazione di se stesso e sulla conoscenza dell’altro, tra confessioni cristiane, tra religioni, tra culture e tra uomini e donne di buona volontà.